Associazione professionale Proteo Fare Sapere
03 novembre 2022

L’invenzione della Pace

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pace Ucraina

L’Associazione Proteo Fare Sapere aderisce e invita tutto il mondo della scuola a partecipare alla manifestazione per la pace promossa da un ampio arco di associazioni per il giorno 5 novembre a Roma.
La Cgil e i sindacati di categoria saranno presenti per testimoniare la convinzione di tutto il mondo del lavoro che questo è il momento per chiedere con la forza della società civile che il conflitto in Ucraina sia fermato. Il cessate il fuoco, per porre termine alla morte e alla sofferenza di donne, uomini e bambini, deve rappresentare l’avvio di un negoziato per porre fine al conflitto e risolvere con i mezzi della politica le ragioni del conflitto stesso. Un conflitto che peraltro sta alimentando una crisi umanitaria, ambientale, energetica ed economica, di inaudite proporzioni in tutto l’occidente e non solo.
Proteo Fare Sapere aderisce con convinzione a questa iniziativa. Se la guerra è antica quanto la storia dell’umanità, la pace è un’invenzione ancora da rendere concreta. Serve per questo anche un contributo del mondo dell’educazione, della cultura e dell’arte.
Per queste ragioni invitiamo tutti quei docenti e operatori della scuola che propongono, sul tema della pace, opere di diverso genere (disegni, pitture, racconti, fotografie, poesie, ecc.) a farci pervenire le loro opere. Nei limiti delle nostre possibilità, le pubblicheremo volentieri. La creatività è una risorsa insostituibile per immaginare un mondo diverso, un mondo di PACE.

Ufficio nazionale di presidenza Proteo Fare Sapere

 

Oggi pubblichiamo di seguito 

  • Il fiore della pace
  • Breve nota sull’autore

In allegato la foto dell'opera integrale

 

Il fiore della pace
Quella mattina sembrava che il sole non avesse voglia di alzarsi. Alle otto, quando i bambini erano già pronti per andare a scuola, una luce triste colorava ogni cosa: le strade, i ponti, le case, i prati, le persone.
Ma più che un colore sembrava una miscela di colori senza identità e bellezza.
All’inizio tutti pensarono che si trattasse di un fenomeno passeggero, ma col passare delle ore capirono che non sarebbe stato così. Sarebbe durato infatti un’intera settimana.
I primi a soffrire per quella luce spenta furono i bambini, che nel sole, si sa, hanno un insostituibile compagno di giochi. Ma dal giorno dopo anche gli adulti cominciarono a perdere la calma e a chiedersi con ansia a cosa fosse dovuto quello strano fenomeno. La domanda sembrava ormai senza risposta, quando, all’improvviso, si sparse una notizia, che, passando di bocca in bocca, fece subito il giro del mondo. A causare il fenomeno, diceva la notizia, era stata una lite furibonda tra i colori, scoppiata in una sperduta località a nord del polo nord, dove si erano dati appuntamento per parlare dell’ importanza di ognuno di loro. La riunione, così era scritto nel programma, si sarebbe dovuta concludere con canti, balli e fuochi d’artificio.
Ma le cose, si sa, non sempre vanno come si vorrebbe.
A causare la lite era stato il colore rosso, il quale, parlando a nome dei colori caldi, aveva detto con un tono di sfida: “Se non ci fossimo noi, la vita sulla terra sarebbe sbiadita e priva di allegria. Siamo noi che coloriamo il sangue e il fuoco, il sole e il grano”. A quelle parole i colori freddi non ci videro più e subito passarono all’attacco, sostenendo con la stessa convinzione che i colori più belli ed importanti erano senza alcun dubbio quelli freddi.
“Senza di noi” rispose a nome di tutti il blu “non ci sarebbero la serenità e l’armonia, due qualità indispensabili per garantire la convivenza tra gli uomini e tra gli uomini e l’ambiente. Siamo noi infatti che diamo colore al cielo e al mare, alle foglie, ai prati e alle colline”.
A questo punto la discussione si fece sempre più infuocata, fino a diventare una vera torre di Babele.
Nessuno più riusciva a farsi ascoltare, perché parlavano tutti insieme, esaltando ognuno le proprie qualità.
Più volte i colori pastello cercarono di intervenire per riportare la calma, ma ogni volta la loro voce flebile e sottile veniva coperta con fischi ed urla .
La situazione sembrava ormai fuori controllo, quando, il settimo giorno, il clima cambiò improvvisamente. In un momento di silenzio, dovuto più alla stanchezza che alla volontà di pace, prese la parola il più elegante e paziente dei colori, il bianco, che, cogliendo tutti di sorpresa, fece un discorso nuovo, completamente diverso da quelli sentiti fino ad allora. Utilizzando un tono pacato e suadente, parlò a lungo del ruolo e dell’importanza di ognuno di loro, spiegando come la bellezza del mondo stesse proprio nella varietà e nell’armonia tra i colori. Quindi concluse il discorso con una proposta.
“Perché” disse “invece di combattervi in maniera assurda, non proviamo tutti insieme a creare un fiore nuovo, che abbia in ogni petalo un colore di ognuna delle vostre famiglie?”
Non aveva ancora finito di parlare che un lungo e scrosciante applauso si liberò nell’aria, accompagnato da urla di gioia e manifestazioni di giubilo. Era il segno che la guerra era finita.
Ritrovate la serenità e la concordia – informava l’ultima notizia appena arrivata – tutti i colori, nessuno escluso si misero al lavoro per realizzare il progetto.
Fu così che nacque il fiore della pace.

Breve nota sull'autore
Michele Gargano ha 73 anni ed è un insegnante in pensione. Originario di Cantalupo nel Sannio, in provincia di Isernia, dal 1973 vive a Treviso dove ha insegnato Materie letterarie negli Istituti Tecnici.
A partire dal 2015, si dedica durante i mesi estivi ad una singolare attività.
Assemblando vecchi ferri, ha creato una galleria di personaggi legati in gran parte alla memoria personale e alle letture narrative, che ha affisso nelle stanze a piano terra della vecchia casa paterna. 
Iniziata come puro passatempo, tale attività gli ha permesso da un lato di  liberare la vena creativa, dall’altro di compiere un gesto etico. Di recuperare e reinventare vecchi oggetti  in disuso, dando loro nuova forma ed identità.
Gli ha permesso altresì di entrare in contatto con molte persone e soprattutto di incontrare gli alunni della scuola primaria di Cantalupo e da lontano i bambini della scuola dell’infanzia di Sant’Agapito (IS).
È da questa attività che è nato “Il fiore della pace”: un racconto e un’opera su muro.

 

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