Attribuiamo alla scuola dell’infanzia una funzione decisiva all’interno del sistema scolastico italiano e siamo da sempre impegnati perché tale ruolo sia riconosciuto nelle politiche dei vari governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni. L’importanza e la centralità degli interventi sulla prima infanzia nell’ambito delle politiche educative dei Paesi industrializzati sono ormai note da tempo. Le indagini internazionali sull’apprendimento (PISA 2012 e PIRLS 2011) evidenziano che i successi scolastici degli adolescenti sono raggiunti in maniera precipua da coloro che nell’ infanzia hanno fruito di servizi educativi di qualità. Eppure, nonostante queste evidenze internazionali, nel nostro Paese manca un progetto complessivo di rilancio della scuola dell’infanzia, finalizzato a generalizzarne la presenza quantitativa a qualitativa, soprattutto al Sud dove la dispersione è più alta e gli Enti locali, a causa dei vincoli del patto di stabilità, non riescono a fornire i servizi di mensa e trasporto e a curare l’edilizia scolastica. Dopo l’importante esperienza del documento su “Le 10 idee per la scuola dell’infanzia”, con questo convegno la FLC CGIL e Proteo Fare Sapere si pongono l’obiettivo di rilanciare l’attenzione sulle politiche educative rivolte all’infanzia in una prospettiva europea, affinché la scuola dell’infanzia, all’interno del primo ciclo d’istruzione e in continuità coi nidi d’infanzia, ritorni al centro dell’attenzione del Governo, di tutti gli operatori scolastici e dell’opinione pubblica del Paese. Nel corso del Convegno le nostre idee saranno confrontate con le politiche europee sull’infanzia e si farà il punto sulla situazione della scuola dell’infanzia oggi in Italia attraverso la presentazione di alcune interessanti esperienze didattiche e organizzative. Una particolare attenzione sarà riservata al disegno di legge n°1260, che farà parte della delega in futura discussione al Parlamento e che potrà rappresentare una inversione di tendenza se riconoscerà a tale segmento di scuola la sua identità specifica nel percorso scolastico, liberandola da ogni possibile residuo assistenzialistico e ancorandola fortemente al primo ciclo dell’istruzione.