Associazione professionale Proteo Fare Sapere
24 gennaio 2018

Proteo sottoscrive l'appello per la Scuola Pubblica

 

Proteo Fare Sapere sottoscrive e invita a sottoscrivere l'Appello per la Scuola Pubblica.

 


 

Al Presidente della Repubblica
Ai Presidenti delle Camere
Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

 

Gli insegnanti proponenti:

  1. Giovanni Carosotti, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Milano
  2. Rossella Latempa, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Verona
  3. Renata Puleo, già dirigente scolastico, Roma
  4. Andrea Cerroni, professore associato, Università degli Studi Milano-Bicocca
  5. Gianni Vacchelli, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Rho (MI)
  6. Ivan Cervesato, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Milano
  7. Lucia R. Capuana, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Conegliano Veneto (TV)
  8. Vittorio Perego, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Melzo (MI)


Premessa

L’ultima riforma della scuola è l’apice di un processo pluridecennale che rischia di svuotare sempre più di senso la pratica educativa e che mette in pericolo i fondamenti stessi della scuola pubblica. Certo la scuola va ripensata e riformata, ma non destrutturata e sottoposta ad un processo riduttivo e riduzionista, di cui va smascherata la natura ideologica, di marca economicistica ed efficientista.

La scuola è e deve essere sempre meglio una comunità educativa ed educante. Per questo non può assumere, come propri, modelli produttivistici, forse utili in altri ambiti della società, ma inadeguati all’esigenza di una formazione umana e critica integrale.

È quanto mai necessario “rimettere al centro” del dibattito la questione della scuola.

Come? In tre modi almeno:

a) parlandone e molto, in un’informazione consapevole che spieghi in modo critico i processi in corso;

b) ricostituendo un fronte comune di Insegnanti, Dirigenti Scolastici, Studenti, Genitori e Società civile tutta; e, soprattutto,

c) riprendendo una lotta cosciente e resistente in difesa della scuola, per una sua trasformazione reale e creativa.

Bisogna chiedersi, con franchezza: cosa è al centro realmente? L’educazione, la cultura, l’amore per i giovani e per la loro crescita intellettuale e interiore, non solo professionale, o un processo economicistico-tecnicistico che asfissia e destituisce?

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